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Socrate

L’insegnante mediocre racconta. Il buon insegnante spiega. L’insegnante superiore dimostra. Il grande maestro ispira.

Socrate
Einstein

Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.

A. Einstein
V. Woolf

Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene se non si è mangiato bene.

V. Woolf
Plutarco

La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere.

Plutarco

8 dicembre 2021

Non è un editoriale

Per settimane, anzi mesi, ho cercato un argomento che suscitasse qualche riflessione da condividere con voi nel nostro abituale editoriale e, ancor più ambiziosa, speravo che qualcosa toccasse le corde di un qualsiasi sentimento tanto da scatenare l’ispirazione… ma nulla è arrivato!
Sarà il clima incerto determinato da questo subdolo Covid che non ci lascia “respirare” (nel senso più puro del termine) o la delusione del mancato cambiamento in meglio che le difficoltà di solito portano con sé, ma, di fatto, nulla, niente, rien!
Ad ogno modo, mi sono detta che avrei dovuto scrivere qualche riga, seppur in ritardo e senza l’abituale “trasporto”… la speranza che qualcosa di “ispirato” arrivi c’è e ci sarà sempre ed è con questo spirito e sentimento che accompagno questo ultimo scorcio di 2021 e mi propendo al nuovo anno che spero di trascorrere in vostra compagnia.

30 settembre 2020

Dovere

In questo caos di incertezza sanitaria, economica, sociale e meteorologica ho voluto ristabilire almeno l’ordine temporale/cronologico del mio editoriale sentendo forte il bisogno di qualche ritrovata certezza!! E sono di nuovo qui a scrivervi in settembre… seppur sul finire! 😅 I mesi trascorsi sono stati complicati o meglio, e credo di esprimermi a nome di tutti, sono stati decisamente pesanti!
Nelle lunghe settimane di lockdown la sfera emotiva e quella razionale si sono incontrate e scontrate su argomentazioni talvolta opposte altre complementari, poi l’apertura progressiva verso la “normalità, di fatto lungi dall’essere raggiunta, ha alimentato altri pensieri mettendo a dura prova le mie certezze.
Ho immaginato che l’esplicito disastro sanitario e scolastico a cui abbiamo assistito potesse in qualche modo risvegliare gli animi e le coscienze dei nostri politici riconoscendo finalmente gli errori commessi nei decenni e perpetrati da tutti i colori politici, ognuno dando la colpa al proprio predecessore ma di fatto colpevoli indistintamente non solo di non aver corretto il cammino verso il fallimento ma anche di aver continuato con tagli folli e proposte a dir poco indecenti. Non stiamo qui a farne la desolante lista, è sotto gli occhi di tutti! Il collasso che abbiamo vissuto ha di fatto investito proprio i due ambiti in cui sono stati operati, legislazione dopo legislazione, questi tagli e i peggiori sprechi del poco che rimaneva: la sanità e l’istruzione.
Salute e Istruzione vale a dire i due sistemi fondanti di uno Stato che si definisce civile, i due servizi che garantiscono ad un popolo dignità e prospettiva di futuro senza i quali non si può immaginare una Nazione che abbia davvero a cuore il benessere del suo popolo e non i suoi “elettori”; e che sia del tutto chiaro e senza alcun ombra di fraintendimento “benessere” inteso come espressione di assistenza e tutela per chi si trova in una condizione di sofferenza fisica, che ha bisogno di cure e sostegno psicologico, a cui venga alleggerito il carico burocratico, le trafile e le lungaggini impensabili ed improponibili di fronte a certi mali. “Benessere” inteso come garanzia di istruzione per tutti e in ambienti adeguati, strutture scolastiche degne di accogliere i nostri ragazzi, il futuro dell’Italia, e non immobili riadattati, troppo spesso pagati a dei privati (spreco assurdo!), è indiscutibilmente sciocco pensare di dotare le scuole di dispositivi digitali (palliativi dell’emergenza) fare didattica a distanza, integrata, telematica e non avere gli spazi e le condizioni per poterli adoperare. È come preparare una torta partendo dalla ciliegina. Che si smetta di spartire questa torta tra i politicanti! Oggi tutti dicono “sanità e istruzione prima di tutto” ma dispiace dirlo e fa rabbia ammetterlo ha tutta l’aria di una nuova campagna acchiappa consensi in uno scenario devastante e devastato. Dall’altra parte, mi auguro invece che si risveglino gli animi e la coscienza dei cittadini, degli italiani, che sappiano far sentire la propria voce anche e soprattutto denunciando quello che non funziona nel nostro sistema e nella nostra società perché è troppo comodo dire “sono solo, la lotta è impari!” ogni singola azione diventa moltitudine e quindi forza! Ognuno deve fare la propria parte senza chiedere favori, voti di scambio, favoritismi, ma per il bene della Nazione che è bene comune! Bene di tutti! Una nazione si fonda sulle azioni dei propri cittadini, le città sono pulite o sporche non solo per effetto degli operatori ecologici ma anche e soprattutto per i gesti di coloro che ci vivono, pagare il biglietto sui mezzi pubblici permette di mantenere efficienti e operative le società che le gestiscono, stesso dicasi per le tasse da pagare, e anche usare la mascherina difende gli altri e di conseguenza protegge noi stessi, lavorare professionalmente, in qualsiasi settore, produce qualità che genera un circolo virtuoso che finirà col portare benefici a tutti. Siamo tutti elementi di un ingranaggio e dipende da ogni elemento il funzionamento del nostro bel Paese. Fare il proprio dovere, ad ogni livello, è ciò che potrà spezzare il circolo vizioso in cui versa l’Italia oggi.

Dicembre 2019

Pensieri in libertà 
 
Finisco quest’anno solare con una novità… scrivere questo editoriale con estremo ritardo (il più lungo dalla nascita di questo sito) e non posso fare a meno di pensare che nella vita può succedere di stravolgere i programmi fatti! Il che per me è un evento di per se straordinario.
Gli ultimi mesi sono stati stranamente veloci e fitti di impegni nazionali e internazionali che mi hanno arricchita professionalmente e umanamente ma che al contempo mi hanno “distratta” dallo scrivere a inizio anno scolastico. Detto ciò e con le dovute scuse per i miei lettori,  trovandomi a scrivere in queste fatidiche ore di fine anno qualche riflessione va fatta…
Punto 1 è ormai evidente che non riesco a scrivere a comando ma soltanto sotto l’impulso di emozioni forti (ma questo lo sapete già!)
Punto 2 sono spesso i ricordi che danno il La alle riflessioni e alle emozioni (e in questo periodo dell’anno i ricordi si impongono con prepotenza e inaspettati con il loro carico di gioia frammista a dolore e nostalgia)
Punto 3 il passato e il nostro vissuto ci rendono ciò che siamo ed è per questo che ringrazio anche le persone che “urtano” la mia e l’altrui sensibilità, non rispettando il prossimo e i luoghi che ci circondano, che si fanno portavoce dell’ipocrisia, che strumentalizzano frasi e fatti, che mentono per proprio tornaconto o per il solo gusto di farlo, insomma le “brutte persone”, perché grazie a loro so ciò che non desidero essere!
Al punto 3 (e anche questo lo sapete già 😉 conoscendo il proverbiale detto del mio amico del cuore a cui chiedo scusa perché stavolta c’è anche il punto 3) mi fermo! Ma siccome questo è uno di quei momenti in cui le mani cominciamo a scorrere rapide e le parole diventano in un attimo, frasi di senso compiuto e prendono via via la forma di una storia mi trattengo ancora con voi perché ora i pensieri stanno diventando note quelle di una musica che ascoltavo da bambina e che proveniva dalla radio di mio nonno che beato si abbandonava ad esse. Ho iniziato allora ad amare la musica classica. Ora quelle note sono per me sinfonia familiare che riscalda il cuore. Non è più la radio con le sue manopole ma Alexa che da Radio Symphony mi porta a Manhattan tra violini e pianoforti. Così la mente ripercorre le strade familiari e preziose della memoria dove mi sento bene e felice ritrovando luoghi rassicuranti e persone a me tanto care la cui mancanza quasi si annulla tanto è forte la loro presenza. Non ho il potere di cristallizzare tutte queste emozioni, appaiono e scompaiono a loro piacimento ma so che mi appartengono come le persone che evocano e che inconsapevolmente mi sostengono quando devo affrontare un “intoppo” della vita o quando assaporo il piacere di un traguardo raggiunto.
 
Tante cose sono successe quest’anno, ho incontrato persone del mio passato in un modo del tutto involontario, ho viaggiato, scoperto, imparato cose nuove, ho perso dei cari colleghi che con la passione per il nostro lavoro e col sorriso hanno saputo farsi strada nel mio quotidiano, ho nuovi progetti e nuove mete da scoprire ma soprattutto ho la fortuna di avere ancora con me persone preziose che mi sostengono, mi incoraggiano mi bacchettano quando necessario e sono la mia forza!

 Tra parole, note, storie, emozioni e sentimenti, ricordi e voglia di andare avanti senza guardarsi indietro sempre tenendo stretti gli insegnamenti del passato desidero continuare con cuore leggero e animo sereno, senza pesi né dubbi, ad andare avanti seminando le persone frustrate, rancorose e arrabbiate con la vita.

Osservo con entusiasmo le giovani menti dei miei alunni che si affacciano al sapere con sana curiosità e voglia di capire il mondo che li circonda, incoraggio fiduciosa il cammino di quelli che hanno intrapreso nuove strade di studio o lavoro portando con sé anche un po’ di me! Che ricchezza umana sa regalare il mio mestiere e tanti nemmeno se ne rendono conto!
Ecco su questi pensieri in libertà comincio un altro anno insieme a voi, salutando il vecchio 2019 e abbracciando il 2020!  

Novembre 2018

L’almanacco dell’educazione e del ripsetto.

Qualche settimana fa, mi è capitato un brutto episodio di estrema maleducazione in un contesto, quello sanitario, i cui operatori dovrebbero avere, il sorriso, il garbo e la pazienza di accogliere e assistere le persone/pazienti più di quanto non si debbano avere in altri servizi pubblici.
Non avendo la penna e il talento di Balzac, eviterò di entrare nei particolari del fatto riportando solo i momenti salienti e significativi di quanto accaduto: allo sportello per il ritiro dei famaci, dopo aver presentato la documentazione fornitami dalla stessa dottoressa che avevo di fronte (e che ha sbrigato la mia pratica) mi ritrovo sorprendentemente a gestire o meglio subire una crisi di esaltazione a dir poco teatrale.
La dottoressa con frasi sibilline e offensive, tra gesti sguaiati e scortesi, pretendeva un piano terapeutico che le avevo precedentemente lasciato e che, a suo stesso dire, non avrei dovuto ripresentare ai successivi ritiri del farmaco. Sebbene io continuassi con calma a spiegarle che lei stessa avesse dato indicazione di presentare solo un documento, cioè il suo, l’atteggiamento alterato e plateale è continuato in presenza di altri pazienti e ovviamente dei suoi colleghi, i quali a dire il vero sembravano mortificati e al tempo stesso abituati a queste scene(ggiate).
Non saprei dire chi o cosa mi abbia dato la “pazienza” di non restituirle lo stesso trattamento, forse la convinzione che certe situazioni debbano essere affrontate con calma e savoir-faire, che abbassarsi a livelli bassissimi di non-educazione e disumanità possa solo spingerci verso punti di non ritorno e verso uno stato primitivo delle relazioni tra esserli umani, per cui mi sono limitata a replicare con fermezza ai pessimi modi della dottoressa, ringraziando invece chi dopo di lei mi ha assistita come si conviene.

Le persone che, come me, si recano in qualsiasi presidio sanitario hanno già un bagaglio pesante da gestire, quello delle proprie malattie, della stanchezza fisica e psicologica, l’affanno di dover gestire la burocrazia lenta e spesso inutile e la paura del domani. Queste persone meritano tutto il rispetto possibile e non un trattamento come quello che ho ricevuto io. Mi rendo anche conto che il lavoro degli operatori non è sempre facile ma nulla giustifica e consente la maleducazione manifestata e l’offesa arrecatami con gesti e parole intolleranti e plateali come quelle della dottoressa.

Ho segnalato ovviamente a chi di competenza quanto accaduto ed è stato un sollievo ricevere la risposta, il conforto e la vicinanza della dirigente responsabile attraverso queste testuali parole: “Sono tantissime le volte che ricordo ai colleghi di approcciarsi ai pazienti con gentilezza e comprensione perché, quando arrivano da noi, ultimo anello della filiera dell’assistenza, quella deputata all’erogazione della terapia, sono ormai stressati dalle lunghe attese, dal peregrinare tra le varie strutture sanitarie , dalle preoccupazioni e dalla malattia. Chiedo scusa alla signora per quanto accaduto e di cui ne è stato chiesto conto alla dott.ssa […] nel contempo ringrazio per la segnalazione che sicuramente servirà da monito a tutti gli operatori e che dovrà essere presa come spunto per migliorare le nostre prestazioni.”

È confortante sapere che c’è chi raccoglie le nostre segnalazioni e difficoltà nel comune intento di voler migliorare le cose ed evitare che certe situazioni spiacevoli possano ripetersi, per questo la ringrazio vivamente.

Il mio augurio è che questi sgradevoli episodi, come molti altri di inciviltà e non professionalità, si riducano con il tempo fino ad azzerassi; tuttavia per arrivare a ciò è necessario che ognuno faccia la sua parte anche quella non facile di segnalare gli abusi, il mancato dovere, la trasandatezza, la non trasparenza delle procedure e tutto quanto porti alla decadenza sociale e civile delle nostre città e della nostra nazione. Tutti siamo chiamati ad essere cittadini attivi e costruttivi non soltanto criticoni passivi di quanto ci circonda!

Ottobre 2017

Sotto il segno di Lady Oscar.

Mi è stato detto che i miei scritti migliori nascono sull’onda di emozioni forti: felicità, incanto, gratitudine, sdegno, rabbia, amarezza… stati d’animo che, nascendo da situazioni quotidiane, investono la sfera razionale e danno vita a quelle considerazioni che condivido, qui, con Voi.
Se ciò fosse vero questo editoriale, ispirato da persone a me vicine, potrebbe essere davvero ottimo 😉!
Provo una profonda intolleranza verso l’inciviltà, l’ingiustizia o, ancora peggio la “cazzimma” (neologismo egregiamente spiegato dall’Accademia della Crusca e riportato  dall’enciclopedia Treccani) che taluni “figuri moderni” mettono in campo a discapito di quanti invece vivono nella schiettezza, nella correttezza, nella lealtà e nella trasparenza. Detesto le persone manipolatrici, scorrette, subdole che pur di arrivare ai propri scopi calunniano, alimentano la discordia e confondono generando confusione, perché nel caos è più facile “ammacchiarsi”. Queste figure machiavelliche che orbitano in ogni sfera dell’esistenza e che trovano la massima espressione in ambito lavorativo offendono, tra le altre cose, l’intelligenza altrui credendo di non essere smascherate nelle loro meschine azioni e intenzioni. Non ho l’ipocrisia di nascondere i miei sentimenti né le mie considerazioni, le persone a cui penso in questo preciso istante sanno bene che mi riferisco a loro e sanno altrettanto bene che, se non posso evitarle, le tengo con cordialità ad una distanza minima di tolleranza necessaria alle situazioni lavorative adempiendo così ai miei doveri e all’educazione ricevuta. Ciononostante non posso e non voglio mischiarmi ai loro affari e nemmeno, nel modo più assoluto, essere a loro associata.
Detto ciò, lungi dall’essere presuntuosa o arrogante o peggio ancora supponente, non ho mai pensato di essere depositaria di verità assolute ed ho imparato, non senza scotto, a riconsiderare le mie opinioni qualora si fossero rivelate sbagliate, consapevole che certe considerazioni possono cambiare alla luce di nuove esperienze e diversi punti di vista. Spero sempre, credetemi, che una brutta impressione o giudizio su fatti e soprattutto persone, possa essere riconsiderata. Poche volte ho avuto la fortuna di scoprire una ricchezza di valori mal compresa.
Ahimé, sono cresciuta sotto il segno di madamigella Oscar, impavida, leale e onesta eroina manga che fino alla morte ha lottato per i propri ideali, aperta ai cambiamenti e pronta a correggere le proprie posizioni ma sempre sotto il segno della giustizia… sono certa che il fanciullino che è in me, legato ad una serie animata, verrà sbeffeggiato dai furbetti pieni di “cazzimma” di cui oggi ho forse anche troppo parlato, ma, in tutta sincerità, non nutrendo alcuna stima verso questi esseri, quel fanciullino continuerà per la sua strada sapendo di avere accanto persone desiderose di percorrere lo stesso cammino di irreprensibilità.

3 Settembre 2016

3 settembre 2016

È cosa ormai nota per i miei amici e/o followers che il numero 3 mi è particolarmente caro ragion per cui ho deciso di pubblicare proprio oggi la nuova “veste” grafica di questo sito che mi accompagna da ormai 5 anni.
Nella naturale condizione di perpetuo divenire, ogni cosa si modifica, subendo (o patendo) il potere della moda: c’è quella vintage di un paio di jeans, quella delle mete turistiche più gettonate, degli chef stellati ormai quotatissimi, delle serie televisive trendy e così via per un’infinità di altri settori fino ad arrivare al web design. Proprio così, anche la rete non sfugge a questo processo anzi spesso lancia modelli e comportamenti da seguire; ovviamente non ho questa presunzione, non pretendo né tantomeno ho l’aspirazione di creare nuove tendenze o condizionare atteggiamenti e abitudini, mi diverto semplicemente a giocare un pò con affascinanti tecnologie facendo emergere il lato un pò coquette e tipicamente femminile che si lascia sedurre dal cambiamento e si abbandona a qualche capriccio sfumato a vanità.
Mi auguro che la versione numero 3 (coincidenza numerica?!) di linacirillo.it sia di vostro gradimento e come sempre…

buona navigazione a tutti 😀 😀 😀!

 

Ottobre 2015

Ottobre 2015

Scusate il ritardo! 

Le ultime settimane sono state caratterizzate da una serie di eventi (così è la vita) e cambiamenti che mi stavano facendo perdere di vista le mie priorità e, cosa assai peggiore, me stessa. Stavo venendo quasi meno al prezioso e sensato insegnamento del mio amico del cuore: “occhio alla palla”! Sebbene i contraccolpi della vita destabilizzino il normale andamento delle nostre esistenze, bisogna fermarsi un attimo e pensare alla direzione che si vuole prendere e soprattutto alla persona che si vuole essere. Per il percorso, beh… le scelte sono sempre azzardate, diciamo pure incognite, e nulla può darci la certezza, se non il cammino stesso, che si sia intrapresa la giusta direzione; sull’altro versante, invece, scegliere chi si vuole essere è qualcosa di presente, immediato, certo, non prevede alcun dubbio e incertezza, è (o meglio, dovrebbe essere) la costante del nostro viaggio.
Ci sono valori a cui non mi sento, nel modo più assoluto, di rinunciare: verità, giustizia, correttezza, lealtà. La vita non è un film, anche se involontariamente mi sono sfuggiti in queste quattro chiacchiere titoli famosi, non possiamo riavvolgere il nastro e bisogna viverla con coscienza e la giusta misura di leggerezza rimanendo sempre fedeli ai principi in cui si crede.
Al dunque! Che questo nuovo anno in rete sia all’insegna della coerenza e della fedeltà a sé stessi.

 

 

Ottobre 2014

Ottobre 2014

 

In più di un’occasione mi è stato chiesto come faccio a coltivare i miei interessi nonostante gli impegni di lavoro, gli affetti da nutrire, la casa da seguire, beh restando sulla scia dei detti popolari (preziose perle di saggezza) posso soltanto dire: “addò c’è gusto non c’è perdenza, dicette Renza Renza.” Convengo pienamente con il detto antico perché non importa il tempo, il denaro e perfino la fatica che si investono in certe attività laddove si raccoglie soddisfazione e si prova piacere nel farlo. Ed io, cari lettori e amici, provo un grande piacere nel prendermi cura di questo sito che, sul nascere, mi è stato regalato da una persona davvero speciale, quindi…?…Continuerò a scrivere, a condividere, a nutrire questo angolo di emozioni con tutti quelli che vorranno tenermi compagnia e gustarsi come me il piacere “senza perdenza” di queste pagine web!
(foto – Assisi 2014)

 

 

Settembre 2013

Settembre 2013

Il mio amico del cuore, quando deve portare avanti una delle sue innumerevoli argomentazioni, è solito cominciare con l’assioma numero 1 a cui fa seguito l’assioma numero 2 e poi quando arriva al punto 3 dice, con molta nonchalance, di non sapere quale sia il punto 3 aggiungendo però, con piglio birbante, che comunque c’è sempre un 3. Ecco, forti del filosofare del mio amico del cuore, del popolare proverbio “ Non c’è due senza tre” e della natura perfetta del numero (peraltro a me molto caro) ci ritroviamo a cominciare il terzo anno di questo sito con nuova linfa e crescente entusiasmo; cosa cerchiamo? Semplice, di scoprire cosa ci riserva il nostro 3! Avanti tutta…
(foto – Capolagala 2013)

 

Settembre 2012

Settembre 2012

Un anno è ormai passato dall’inizio di questo viaggio nella più celebre ragnatela del pianeta; fatti recenti si sono affiancati a quelli vecchi, alcune persone sono entrate nella mia vita, molte ne sono uscite, altre fortunatamente sono rimaste, scenari nuovi si sviluppano sotto i miei occhi intrecciandosi e tessendo la trama di un’esistenza in continuo divenire, la mia. Mi sono divertita ad aggiornare questo sito, a riflettere su qualche fatto e misfatto dei nostri giorni, mi sono aperta a riflessioni personali su argomenti di varia natura e soprattutto sono stata lusingata di accogliere i contributi di quanti hanno partecipato a questo salottino, in chiaro e nel backstage. Grazie davvero (in particolar modo ai miei alunni che hanno dimostrato ancora una volta di volere e sapere partecipare). Che dire di più? Ovvio… che il viaggio continui!
(foto – Firenze 2012)

 

 

Ottobre 2011

Ottobre 2011

Per questa avventura in rete avrei voluto un’introduzione ad effetto, uno di quegli esordi, o incipit che dir si voglia, che stuzzicano la fantasia, alimentano la curiosità e spingono alla lettura. Ho cercato, scritto, cancellato, riprovato ma…niente! La mia ispirazione è fatta così arriva all’improvviso e non vuole essere condizionata da orari, giorni e luoghi. Ho un universo interiore che vive e scalpita dal desiderio di essere espresso e quando infine trova il modo di farlo è una sensazione straordinaria. Adoro scrivere e leggere, mi fa sentire ricca e bene con me stessa; amo pensare che, come me, ci siano persone che sentano il bisogno di esprimere il loro mondo interiore, di condividere sentimenti e opinioni, di studiare, approfondire imparare. E poi adoro il mio lavoro, la soddisfazione che mi da il vedere delle giovani menti esprimersi ed appassionarsi a cose nuove; mi da gioia creare un rapporto umano che va al di là di una situazione burocratica, fatta solo dell’elenco dei nomi di una classe! Così è nata l’idea di questo sito, un luogo in cui poter raccontare, in cui potersi confrontare e dar voce alle nostre idee. Mi piacerebbe costruirlo con voi…
(foto – Disneyland Parigi)

 

 

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